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Pace, incontro, verità, giustizia, misericordia.

Pace, incontro, verità, giustizia, misericordia.

Luogo:

Tracce Francescane nella “Fratelli tutti” di papa Francesco.

(I riferimenti alla enciclica sono nei numeri 225-227 – I riferimenti al pensiero francescano sono nelle Fonti Francescane, sigla FF)

La pace figlia dell’incontro

225. In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace, che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani della pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia.

Obiettivo del percorso di pace è indicato essere un rinnovato incontro con ingegno e audacia.

Sappiamo quanto sia importante il tema dell’Incontro in San Francesco, dove l’incontro è una relazione che trasforma e salva. Dagli incontri rivisti ora nelle Fonti francescane possiamo dire che l’incontro può trasformare l’altro, (vari esempi di incontro di F. con frati fedeli, religiosi, direi anche con il Signor Papa, ma anche l’incontro con il lupo di Gubbio). L’incontro può trasformare Francesco (ricordiamo l’incontro con il lebbroso) e offre conferma di una conversione (cito l’incontro burrascoso di Francesco con il padre, appena convertito (FF 1417.).

Sembra di intendere: occorrono artigiani di pace, che avviino percorsi di pace per portare ad un nuovo incontro che guarisce. Si giunge alla salvezza insieme, nessuno si salva da solo, come arrivarci? Con la pace.

226. Nuovo Incontro non significa tornare a un momento precedente ai conflitti. Col tempo tutti siamo cambiati. Il dolore e le contrapposizioni ci hanno trasformato. Inoltre, non c’è più spazio per diplomazie vuote, per dissimulazioni, discorsi doppi, occultamenti, buone maniere che nascondono la realtà. Quanti si sono scontrati duramente si parlano a partire dalla verità, chiara e nuda. Hanno bisogno di imparare ad esercitare una memoria penitenziale, capace di assumere il passato per liberare il futuro dalle proprie insoddisfazioni, confusioni, proiezioni. Solo dalla verità storica dei fatti potranno nascere lo sforzo perseverante e duraturo di comprendersi a vicenda e di tentare una nuova sintesi per il bene di tutti. La realtà è che “il processo di pace è quindi un impegno che dura nel tempo. È un lavoro paziente di ricerca della verità e della giustizia, che onora la memoria delle vittime e che apre, passo dopo passo, ad una speranza comune, più forte della vendetta”. Come hanno affermato i Vescovi del Congo a proposito di un conflitto che si ripete, “gli accordi di pace sulla carta non saranno mai sufficienti. Occorrerà andare più lontano, includendo l’esigenza di verità sulle origini di questa crisi ricorrente. Il popolo ha il diritto di sapere cosa è successo”.

Pedagogia della pace in san Francesco

Pace, è vista come saluto evangelico di Francesco, che per primo rivolge il saluto: in un incontro (FF 210), in una lettera (FF 249 a Frate Leone, FF 245 Lettera ai guardiani dei Frati Minori), in ogni circostanza (FF 359 in ogni sermone, FF 550 nell’incontro con il mendicante), in una predica (FF 1052). Come confida Francesco, questo saluto è stato una rivelazione divina. (FF 40, 121, 1428).

L’annuncio della pace non avviene solo con la parola, ma Francesco lo annuncia con il suo esempio di vita (FF 1469, 1531), e questo lo richiede anche ai suoi fratelli (FF 1509, 1711).

La Pace da augurio e benedizione (FF 262 Benedizione a Frate Leone) diviene una forma di vita: Francesco voleva che i suoi frati vivessero in pace con tutti e verso tutti senza eccezione si mostrassero piccoli. (FF 36, 730, 1469).

Annunciare la pace non basta, bisogna portare la pace con la propria condotta. Francesco in prima persona porta la pace. Lo vediamo già prima della conversione quando è prigioniero e porta la pace in prigionia con un compagno irascibile (FF 584-730). Francesco porta la pace ad Assisi tra Vescovo e Podestà (FF 695) e indica che per portare la pace bisogna essere umili, e sottomessi a tutti. Francesco poi trae da questa circostanza l’idea di aggiungere la nuova strofa della pace al Cantico delle Creature:

“Laudato sì mi Signore

per quelli che perdonano per lo tuo amore

et sostengo infirmitate et tribulatione

Beati quelli kel sosterranno in pace,

ka da te, Altissimo, sirano incoronati”

E trasforma un fatto storico del suo tempo in un magistero spirituale.

Pace non è solo un fatto storico o sociale, ma può essere raggiunta solo da chi ha fatto un passo oltre il proprio limite ed ha avviato un percorso. Importante è mettersi in cammino.

L’invito di domenica scorsa di Papa Francesco a trovare un confronto di pace per la crisi in Ucraina, ricorda Francesco che interviene per la pace ad Assisi.

Perché Francesco allora e papa Francesco oggi (ma anche altri esempi come papa Giovanni con USA e URSS) sono intervenuti per la pace? Cioè perché non anche altri? È un problema di credibilità dei testimoni? Qual è l’ambito in cui io potrei portare la pace? la famiglia, il luogo di lavoro …?

227. In effetti, “la verità è una compagna inseparabile della giustizia e della misericordia. Tutt’e tre unite, sono essenziali per costruire la pace e, d’altra parte, ciascuna di esse impedisce che le altre siano alterate…La verità non deve, di fatto, condurre alla vendetta, ma piuttosto alla riconciliazione e al perdono. Verità è raccontare alle famiglie distrutte dal dolore quello che è successo ai loro parenti scomparsi. Verità è confessare che cosa è successo ai minori reclutati dagli operatori di violenza. Verità è riconoscere il dolore delle donne vittima di violenza e di abusi…. Ogni violenza commessa contro un essere umano è una ferita nella carne dell’umanità; ogni morte violenta ci diminuisce come persone… La violenza genera violenza, l’odio genera altro odio, e la morte altra morte. Dobbiamo spezzare questa catena che appare ineluttabile”.

Le sorelle della pace: Verità, Giustizia e Misericordia

Verità, Giustizia e Misericordia sono aspetti propri del Signore, e sono legati tra di loro.

Verità: “io sono la via, la verità, la vita”. Non giungi al Signore se non attraverso la verità. (FF 61, 62, 141, 187, 480)

L’annuncio del Regno dei Cieli, e l’annuncio della pace sono fatti in verità.

Mi colpisce la definizione di verità in relazione al futuro. Siamo abituati a valutarla per il passato, in relazione alla verità storica, ne dubitiamo per il presente, ma una verità relativa al futuro è una profezia, viene dal Signore.

I duri di cuore non comprendono la verità dell’annuncio. (FF 1190)

Giustizia. È attribuita al Signore “Tu sei Giustizia” (FF 261 Lodi a Dio Altissimo): Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza, Tu sei giustizia.

Rimanda alle Beatitudini: “beati coloro che hanno sete di giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (FF 45, 1041)

La giustizia va modulata con la misericordia, prima viene il momento della misericordia, ricorda S. Francesco (FF 191, 772): “Chi ha l’autorità di giudicare gli altri, deve esercitare il diritto con misericordia, come essi stessi vogliono ottenere misericordia dal Signore”.

Nelle Ammonizioni (FF 177): “Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità e durezza”.

Francesco per primo insegna ad usare misericordia, così fece con il frate che aveva fame di notte (FF 1712), con il lebbroso (FF 110), con il cavaliere povero (FF 1031), con il frate malato (FF 1219), verso i fratelli che sbagliano (FF 763).

Molto forte l’invito di Papa Francesco ad operare come portatori di pace, a partire dalla verità, inseparabile dalla giustizia e dalla misericordia. Ma questa è la Via.

Conclusione

Cosa c’è di francescano in questo capitolo dell’Enciclica? È come se il pensiero francescano, come lo abbiamo conosciuto nelle Fonti e nella Scuola, fosse stato scansionato e fatto proprio, come chiave di lettura, interpretazione e indicazione per noi nella realtà di oggi.

Questa relazione è stata da me illustrata nell’ambito del lavoro di lettura e analisi dell’Enciclica “Fratelli Tutti”, all’interno degli incontri de “La Scuola che Continua”, così abbiamo ribattezzato gli incontri periodici riservati agli ex-allievi della Scuola di Spiritualità Francescana del Convento di Sant’Angelo dei Frati Minori.

Quest’anno è stato scelto di affrontare la nuova Enciclica, dividendoci in piccoli gruppi.

È questo un percorso che ho iniziato con entusiasmo non appena terminato il triennio della scuola nel…. E che anche in questo periodo di emergenza Covid è stato portato avanti su piattaforme digitali.

Se il triennio della Scuola ci ha unito, il percorso della Scuola che continua, ci mette di fronte a nuove sfide: confrontarsi con ex allievi di altri cicli della Scuola di Spiritualità; approfondire altri testi; da allievi diventare noi a turno guida alla lettura del tema scelto, lavorare in piccoli gruppi che consentono di confrontarsi da vicino e di consegnare anche la nostra esperienza personale.

Maria Paola Ferretti